Il 9 settembre ricorre la Giornata della memoria dei marinai scomparsi in mare, istituita con L. 31 luglio 2002 n. 186, commemorazione in ricordo del sacrificio per la Patria dei marinai militari e civili che si celebra ogni anno a Brindisi presso il Monumento Nazionale al Marinaio d’Italia, della cui costruzione si fece promotrice nel 1925 la Lega Navale Italiana. 

Perchè si celebra il 9 settembre? La scelta del 9 settembre ha un significato storico ed è legato all’affondamento della corazzata Roma (9 settembre 1943), colpita nelle acque dell’Asinara dalle bombe dell’aviazione militare tedesca. Morirono 1352 membri dell’equipaggio della Marina italiana. 

Perché il Monumento Nazionale al Marinaio d’Italia fu costruito a Brindisi? Rispetto a Trieste, Venezia e La Spezia, la scelta di costruire un monumento nazionale a Brindisi in onore dei marinai caduti in guerra fu dovuta all’importante ruolo della città pugliese come base navale del Basso Adriatico per la Regia Marina e per la funzione svolta nel primo conflitto mondiale dalla città che le aveva fatto meritare la croce di guerra, da allora parte integrante dello stemma comunale. Il primo atto per la realizzazione a Brindisi del Monumento al Marinaio d’Italia è stata la delibera comunale del 6 ottobre 1924, con il quale venivano stanziate 50mila lire per la costruzione. Un impulso alla raccolta fondi per la costruzione del Monumento arrivò da Achille Starace, al tempo commissario straordinario della Lega Navale Italiana, con il contributo del tenore Tito Schipa che nel 1926 organizzò diversi concerti “pro Monumento Nazionale al Marinaio d’Italia” nelle maggiori città italiane.  

La costruzione e l’inaugurazione del Monumento al MarinaioIl Monumento al Marinaio sorge sulla costa settentrionale del Seno di Ponente, in riva al mare, di fronte alla città di Brindisi. Nel gennaio del 1932 la Lega Navale Italiana promosse un concorso nazionale per la scelta del progetto necessario alla realizzazione del monumento, che doveva essere sobrio, solenne ed austero. Tra i 92 progetti presentati ed esposti in mostra a Roma nel luglio di quell’anno, fu scelto il progetto “Sta come torre” dell’architetto Luigi Brunati e dello scultore Amerigo Bartoli Natinguerra. I lavori di costruzione, iniziati nell’ottobre 1932 sotto la direzione dell’ing. Armando Simongini, socio della Lega Navale Italiana, sono stati portati avanti da 200 operai che, suddivisi in turni, hanno lavorato per 725.000 ore lavorative. Livellato il terreno spostando 47.000 metri cubi di terreno, si è dato inizio alla costruzione del colossale manufatto utilizzando, tra l’altro, 20.300 quintali di cemento, 700 metri cubi di pozzolana e 12.100 metri cubi di pietra. La spesa globale è stata di 2.300.000 lire, delle quali un milione a carico della Presidenza della Lega Navale Italiana, mentre la restante spesa venne coperta con le somme raccolte mediante la sottoscrizione a suo tempo organizzata. 

Il Monumento presenta una prospettiva di circa 100 metri, la cui parte centrale è occupata dal “timone” alto 53 metri. Dal piazzale inferiore, che si apre sul mare, si accede alla cripta alla base del timone e si sale, mediante due scalinate, al piazzale superiore la cui area è di circa 5.000 metri quadrati. La cripta è profonda 27 metri e comprende una sequenza di 5 campate separate da archi alti 10 metri, di forma parabolica “lanciati in alto quasi prore di navi che puntano verso il cielo”. Lungo la navata si aprono 8 recessi a forma di stella sul cui pavimento, realizzato in marmo nero e soprelevato di 3 gradini, sono scolpiti i nomi di marinai che diedero la vita per la patria dal 1866 alla prima guerra mondiale. Sull’altare vi è una statua in bronzo di Maria Stella Maris eseguita da Amerigo Bartoli Natinguerra.

La cerimonia indetta per l’inaugurazione del Monumento, il 4 novembre 1933, fu improntata alla massima solennità e si svolse alla presenza di migliaia di soci della Lega Navale Italiana giunti da ogni parte d’Italia, con treni speciali, con torpedoni e, per molti provenienti dalle Sezioni adriatiche, via mare con il piroscafo Helouan, messo a disposizione del Lloyd Triestino. Il re Vittorio Emanuele III con numerosi membri della Casa Reale fu accompagnato dal grande ammiraglio Thaon de Revel, in rappresentanza del Capo del Governo Mussolini. Presenti per l’occasione le massime autorità dello Stato e le rappresentanze di tutte le Associazioni combattentistiche e d’Arma.